mercoledì 14 novembre 2012

Lui...




Nell' immaginazione mi diceva : "Beh, allora ci sentiamo presto......". Molti puntini di sospensione e poco entusiasmo, sguardo cupo e scocciato, non vedeva l'ora di voltarsi dall' altra parte e liberarsi di me. Già, sono abituata a questa frase illusoria, la solita menzogna... vorrei sbuffare impermalosita, ma sfoggio un mezzo ultimo sorriso, xkè quando sorridevo dicevano ero più carina. In quel momento mi tremavano le ginokkia, mi feci forza e con le parole rotte in gola sussurrai: "Ricordatene, non ti dimenticare di me..ke già mi manki", avevo le mani impiastricciate, le mie guancie imbarazzate allo stesso tempo sudavano freddo, avevo solo voglia di lasciarmi andare in copiose lacrime, ma mi trattenevo, la mia sensibilità era proprio ciò ke lo irritava a morte. Non ero affascinante ai suoi occhi, ero solo una bambina cretina e sentimentalista. Mi voltò le spalle. Una smorfia fu l' unica sua risposta. Trasalii, ero così inerme e lui era così un verme. Non mi azzardai a telefonargli, mi avrebbe riattaccato in faccia. Non è mai facile accettare la sorte, si scaglia così repentina. Quando si abbatte non puoi nemmeno usare lo spray al peperoncino ke ti aveva comprato tua madre. è così difficile essere realmente se stessa, con tipi di quel calibro e così snob. Fu l'ultima volta ke lo rividi. Furono anni introspettivi i miei, bevevo troppo e rivomitavo i miei arcobaleni. Nell' estate del 2026 seppi ke si sposò. Io ero diventata una donna, ma ke piangeva ancora sul latte versato. - Nella realtà, fu molto peggio e tutto più traumatico del racconto.
By Martyna Smith COPYRIGHT 2012



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